Questione di dettagli
Le componenti elettriche entrano a pieno titolo nel progetto di interni: cerchiamo di capire perché e come sfruttarne al meglio le caratteristiche
Prese, interruttori, deviatori, pulsanti e poi la parte più visibile, le placche: nate come semplici appendici degli impianti elettrici, con un ruolo quasi esclusivamente tecnico, nel tempo, si sono guadagnate un’identità, fino a diventare veri oggetti di design. Non solo elementi funzionali, ma veri e propri complementi per rifinire l’arredo che, in quanto tale, devono potersi integrare efficacemente con lo stile scelto per l’intero ambiente: classico o vintage, moderno o minimalista.
Sono questi dettagli importanti, che aziende come Edilnord, attente ai trend del design e alle esigenze dei propri clienti, curano proponendo prodotti di qualità sia in capitolato sia tra prodotti fuori capitolato. Tra passato e futuro vediamo come orientarsi nella scelta tra i migliori prodotti made in Italy.
Guardando al passato
Facciamo un passo indietro nella storia dell'illuminazione per scoprire come linee di prodotti, che tutti conosciamo, abbiano un passato glorioso, ancora attuale, legato proprio ad aziende tutte italiane. L’illuminazione elettrica arriva nelle case nel primo Novecento e negli stessi anni iniziano a comparire anche i primi componenti per gli impianti elettrici domestici: interruttori generali e a parete, prese, spine pulsanti, deviatori. Tutti gli elementi di questi impianti erano inizialmente in porcellana. Deliziosi oggetti ancora oggi reperibili nei mercatini di modernariato, ma chi desiderasse realizzare veramente un impianto vintage dovrebbe invece scegliere tra i modelli di foggia old style riproposti da celebri aziende, tutti dotati degli standard più attuali di sicurezza. Tra questi la componentistica proposta da AVE, azienda di Rezzato (BS) fondata nel 1904 da Lorenzo Bonomi, che nella sua storia ha collaborato con grandi designer come Gio Ponti. Oggi l'azienda bresciana, tra le varie serie, propone una rivisitazione in chiave moderna degli interruttori a levetta in voga negli anni Quaranta accostati a materiali eleganti (New Style 44) o al legno di noce (England Style 44).
Tornando alla storia della componentistica elettrica la vera svolta nelle case è segnata, negli anni Cinquanta, dall'arrivo della piattina bipolare bianca e contemporaneamente dei primi interruttori a incasso dei fratelli Bassani di Varese, i fondatori di B-Ticino: nasce la serie “Domino” ancora oggi in produzione. Ed è nel 1965 che la stessa azienda inizia a produrre il sistema salvavita abbinato a un'altra serie modulare che diverrà lo standard installativo italiano: la linea “Magic”. Ma la vera unione tra componentistica e design avviene negli anni Ottanta, quando nelle case eleganti si afferma la serie B-Ticino “Living” (Compasso d’Oro 1989) che per la prima volta arriva a comprendere nella medesima cornice della placca a muro anche molti strumenti quali un programmatore elettronico, il termostato e sensori gas e fumi. La serie “Living” avrà diverse edizioni: l'ultima, “Living Now”, permette di realizzare impianti tradizionali oppure digitali.
Sempre negli anni Ottanta una svolta stilistica viene impressa da due aziende: la Vimar di Marostica (VI) e la Gewiss di Cenate Sopra (BG), entrambi nate negli anni Settanta. La prima azienda diffonde il “Sistema 8000”: una serie di placche e interruttori dalle colorazioni base, realizzate con materiali plastici o metallici. Una linea ancora perfetta per realizzare ambienti dal tono minimal. La seconda azienda, negli stessi anni, introduce il tecnolipolimero nella componentistica elettrica dando nuove possibilità al colore: la serie “Civile” da elemento tecnico si tramuta in vero complemento d'arredo.
Verso il futuro
Nel tempo le serie si sono arricchite di “frutti” sempre più specializzati: coassiali TV e satellitari, HiFi. Completati poi da placche con diverse funzionalità: termostati, cronotermostati, variatori di luce, trasformatori di tensione, campanelli, relè, deviatori, e quant’altro. Poi l'arrivo degli interruttori “a sfioro”. Oggi le placche di nuova generazione sono il risultato di un processo di ricerca&sviluppo articolato, hanno un proprio carattere e lo esprimono sia attraverso la loro forma sia attraverso le scelte materiche. Pelle, gres, legno sono i tre materiali di tendenza; ma anche vetro, metalli o specchi. Non solo, a ciascuna variante materica corrispondono altre variazioni sul tema, dedicate alle finiture: colore o neutra, lucida o matt, con grana fine o a rilievo. Tra le linee di maggior successo troviamo: prodotte da B-Ticino, la serie touch LivingNow e quelle meccaniche Livinglight, Matix e Axolute; mentre prodotte da Gewiss la ricca serie Chorus, con placche per ogni stile di casa, affiancata da System, Playbus e Dahlia.
E quando ormai ogni funzionalità relativa alla “casa elettrica” sembrava esplorata e ogni necessità avesse trovato la sua risposta, ha fatto la sua comparsa la “casa digitale”. È proprio in questi ultimi anni che la parola domotica ha preso possesso del suo pieno significato: se prima si limitava a qualche quadro programmabile per l’accensione e il funzionamento di alcuni dispositivi, oggi è un sistema di cui ogni casa può essere dotata per gestire ogni utenza in modo più o meno smart.
Ma una cosa sembra certa: il punto elettrico resta, ed oggi più che mai rappresenta l'unione tra tecnologia e design. Ragione per cui nello studio della propria nuova abitazione è necessario rivolgersi a chi sappia ascoltare i gusti e le necessità e insieme abbia le conoscenze tecniche per convertire queste esigenze in impianti efficienti e in stili affascinanti.
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