Quelle “erbacce” che fanno bene
Perché non appena siamo a contatto con un ambiente naturale ci sentiamo bene? Perché la natura è dentro di noi: l’uomo dalla sua comparsa e per 250.000 anni ha vissuto totalmente immerso nella natura ed è completamente parte di essa. L’antropizzazione degli ambienti è un fatto recentissimo, il dna dell’uomo si è conformato in funzione dell’ambiente naturale e per esso abbiamo sviluppato una attrazione ancestrale trattandosi del nostro ambiente atavico. Nel contatto con la natura risiede il nostro benessere più profondo: tocca la nostra emotività, modifica il nostro umore e lo si scopre facilmente passeggiando in un bosco o in un parco urbano. Ma un simile benessere lo si può ottenere anche a casa propria nello spazio verde personale di un giardino, di un terrazzo ma anche di un balcone. La dimensione dello spazio a nostra disposizione conta relativamente, mentre è fondamentale il richiamo di elementi chiave che stimolino i nostri sensi, i quali, pur senza addentrarci in tematiche filosofiche, sono alla base di un giardino Zen: uno spazio contenuto in cui vengono espressi i temi di un intero paesaggio che coinvolga i nostri sensi. Nella predisposizione del nostro personale spazio naturale sarà importante dunque creare una proporzione equilibrata di essenze che, a seconda del sentire individuale di ognuno, attivi e solleciti il tatto, l’olfatto, il gusto, l’udito e ovviamente la vista e che ci dia il senso dello scorrere della tempo, del mutare della natura, dell’avvicendarsi delle stagioni.
Costruire un ambiente in equilibrio richiede una scelta accurata del materiale vegetale. Gli errori d’impostazione in cui è facile incappare sono numerosi, come ad esempio impiantare arbusti che sono o saranno presto sproporzionati al nostro spazio, scegliere sempreverdi (restano uguali a se stessi e non ci consentono di percepire il mutare delle stagioni), scegliere essenze che fioriscono tutte in un’unica stagione, optare per piante banali o fin troppo note che non stimolano la nostra curiosità. No quindi all’impersonalità del “sologeranio”, sì invece all’acquisto di essenze meno note che ci stupiscano, oltre che nel momento della fioritura, anche quando germogliano e mettono nuovi boccioli, quando variano i colori delle foglie, quando prendono finalmente forma, rivelando il loro portamento.
La natura ci offre infinite possibilità e il mondo delle piante erbacee perenni è in questo caso il più adeguato per sbizzarrirsi tra mille varietà. Ma cosa sono le erbacee perenni e quali sono le loro caratteristiche? Innanzitutto le erbacee hanno steli non legnosi e una struttura molto meno impegnativa e definita di un cespuglio. Le loro dimensioni sono variabili: dalle piccole tappezzanti a quelle con grande capacità di crescita che possono raggiungere il metro di altezza e più. Alcune inoltre sono sempreverdi, altre scompaiono d’inverno e si ripresentano la primavera successiva. Spesso sono commestibili, molte sono profumate e forniscono nutrimento agli insetti impollinatori e richiamano farfalle colorate. E soprattutto, nel loro insieme, offrono centinaia di soluzioni possibili per colore, altezza, epoca di fioritura, necessità di pieno sole o di ombra, fioriture in tempi diversi, dall’inverno all’autunno.
A fronte di tante doti, anche la coltivazione è semplice: le erbacee si moltiplicano di solito per divisione del ceppo e molte si auto-disseminano. Suggeriamo di imparare a riconoscere le plantule quando alla ripresa vegetativa escono dal terreno in modo tale da non strapparle scambiandole per erbacce e favorire così un giardino vagabondo, dove i fiori e le piante possano crescere stimolando la nostra curiosità e meraviglia quando spuntano in posti inaspettati e casuali anche dove non le abbiamo piantate.
Tra centinaia di essenze però come comportasi e quali scegliere? Ce lo diranno i nostri sensi, se sapremo ascoltarli. Tuttavia per i neofiti è opportuno iniziare a suddividere i gruppi e parlare di piante tattili, olfattive, gustose, visive con fioriture tardive e prolungate.
Gruppo tattili
Le graminacee fanno da battistrada: sono una famiglia importantissima e possono rappresentare, in un progetto verde, le piante di struttura. Molti le temono perché allergici ai loro pollini ma è opportuno sottolineare che per il nostro spazio privato le graminacee ornamentali comunemente in commercio sono sterili e quindi con scarsa possibilità di risultare allergeniche. Le graminacee costituiscono una famiglia ricca ed articolata. Per classificarle in modo semplice possiamo semplificare dividendole per portamento: fioriture leggere (stipa, mullembergia), fioriture a spighe erette (pennisetum, calamagrostis) e a effetto “soffice erbetta” (festuca, hakonechloa). Molte di loro, anche quando secche, risultano comunque decorative, specie quando d’inverno la brina o la neve si depositano sulle spighe. Tra le piante erbacee tattili è il caso di ricordare inoltre le grandi foglie vellutate della Stachys lanata, dai fiori color magenta, e della Lychnis coronaria dai fiori bianco o porpora.
Gruppo olfattive
Moltissime piante erbacee hanno profumi inebrianti, ma tra i molti generi conviene iniziare a conoscere il genere Salvia, che da solo comprende oltre 900 specie provenienti da tutto il mondo. Quasi tutte le salvie hanno aromi soavi e differiscono fra loro per la forma delle foglie, il portamento, il colore dei fiori e l’esposizione. Sono piante eccezionali, di facile coltivazione e le loro fioriture vanno dalla tarda primavera ai primi geli. Tra le più profumate e con i fiori più decorativi ricordiamo la Salvia jasmensis “La Luna” con fioritura giallo chiaro, la Salvia hybrida “Indigo Spires” con fiori blu scuro, la Salvia greggi “Hotlips” con centinaia di fiorellini rosso-bianchi e la Salvia “Amstad” dalla lunghissima fioritura viola intenso.
Gruppo gustose
Il gusto, nel mondo del verde, è sinonimo di piante aromatiche. Anche in questo caso la direzione da seguire èla sceltadi varietà insolite e decorative. Per esempio, nel caso della Menta, occorreguardare oltre alla solita menta piperita e scoprire anche la Mentha suaveolens, dalle foglie lanuginose e dal profumo di mela, oppure la Mentha chocolate dalle foglie rosso scuro e l’aroma di After Eight, o ancora la Mentha cervina, dalle belle foglie lanceolate e l’abbondante fioritura estiva. Stesso discorso per il Timo, ne esistono di tantissime varietà che si distinguono dalla variegatura delle piccole foglie come il Thymus “Silver Queen” dalle screziature argentee oppure il Thymus “Aurea” dalle macchioline giallo oro. Chi vuole dotare il proprio spazio verde di un’erbacea straordinariamente bella alla vista e commestibile in ogni sua parte, deve puntare sull’Echinacea purpurea: le sue spesse radici nere sono commestibili e hanno un sapore pepato e pungente. La radice essiccata è consigliata per stimolare il sistema immunitario. Il bellissimo fiore è di lunga durata e assomiglia ad una enorme margherita (grande anche 20 cm) dai petali che possono essere bianchi o rossi o rosa intenso o gialli o arancioni: sono commestibili e potranno aggiungere interesse e colore alle vostre insalate.
Gruppo visive
Gran parte delle erbacee hanno fioriture interessanti, ma alcune sono veramente eccezionali per la durata del periodi di fioritura, che va da primavera ad autunno inoltrato. È questo il caso della Verbena bonariensis, dai lunghissimi steli da cui spuntano capolini fioriti viola acceso, oppure della Gaura lindheimeri, dal portamento espanso e leggero che regala centinaia di fiori a quattro petali dal bianco puro al rosa intenso. In autunno la sorpresa di incredibili fioriture arriva dagli Aster: in questa stagione creano una nuvola di fiori di colore dal violetto al blu, al rosa vivo. Un tocco di classe arriva dai bellissimi Anemoni hybrida: la delicatezza bianca o rosa tenue del loro fiore si eleva con eleganza fino ad un metro e mezzo di altezza. È grande la soddisfazione quando trovano condizioni ideali e si moltiplicano autonomamente per espansione laterale del rizoma. Da queste poche righe è semplice capire che non esistono regole, se non la voglia di sperimentare e lo spazio a disposizione per farlo.