Tra tradizione e innovazione: i trend dalla Milano Design City
Ecco le sette principali linee di tendenza che sono emerse durante la Milano Design City e che accompagneranno nel prossimo futuro un diverso modo di vivere lo spazio abitativo, con molte riflessioni legate anche al momento particolare che l’umanità sta vivendo. In calendario dal 28 settembre al 10 ottobre, il programma della manifestazione milanese ha visto lo svolgimento di oltre 230 eventi tra conferenze (anche virtuali), inaugurazione di showroom e presentazione di nuovi prodotti. Promossa dal Comune di Milano, in collaborazione con i protagonisti del mondo della creatività, si è trattato di un nuovo stimolante appuntamento dedicato al design (una sorta di Fuorisalone che ha seguito l’edizione on line del Salone del Mobile svolta a giugno) a dimostrare che il settore è attivo e intende continuare a proporre innovazione, cultura, tecnologia e tanta poesia.
1 Lotta a virus e batteri
Anche il mondo dell’arredo e della luce si sta concentrando nella ricerca di soluzioni tecnologiche in grado di aumentare il livello di sicurezza e igiene dentro casa. Artemide ha messo a punto Integralis: le frequenze di luce selezionabili (anche via app) inibiscono lo sviluppo e la crescita di batteri, funghi e muffe, mentre le UV deattivano i microorganismi patogeni, compresi i virus. Al momento Integralis è disponibile in numerosi prodotti della collezione Artemide, ma il team di ricerca e sviluppo è al lavoro per fare in modo che possa essere applicato anche ai prodotti che già abbiamo nelle nostre case o sui luoghi di lavoro.
2 Arredi trasformabili
I mobili trasformabili diventano sempre più flessibili e si adattano ai cambiamenti di funzione (spesso obbligati) degli ambienti. Tante le proposte per l’home office nella ricerca di limitare lo spazio e di soddisfare con un unico arredo più esigenze d’uso. Esempi sono la versatile Libreria Load-It di Porro o la rivoluzionaria Touch Down Unit (design Studio Klass) di Molteni&C: una sorta di scrivania mobile munita di batteria ricaricabile e prese usb. Flessibile, adatta a chi vuole lavorare da sedia, divano, sgabello, o in piedi offre la possibilità di regolare e spostare il piano, con una speciale tecnologia di scorrimento e traslazione. Le ruote rendono la postazione “nomade” e una volta utilizzata, può essere chiusa e diventare uno scrigno che custodisce gli strumenti di lavoro.
3 M’illumino meglio
Negli showroom dell’illuminazione abbiamo visto tante novità estetiche e funzionali. In particolare emerge l’idea di una luce che punta su innovazioni tecnologiche per evolvere il nostro modo di interagire e usare le lampade, soprattutto a LED, in scenari abitativi che spaziano dallo smart working allo smart living: dimmer intelligenti, comandi e app per cambiare la temperatura, intensità, colore della luce. Capolavoro di design la lampada da tavolo Oblique di Flos disegnata da Vincent Van Duysen come evoluzione del classico modello a braccio: la magia è tutta contenuta dentro una piccola testa piana arrotondata, dove si nasconde una combinazione di LED e lenti capaci in uno spazio ridotto di produrre un fascio di luce estremamente luminoso, inoltre la base è dotata di un sistema di ricarica wireless e di porta USB-C. La parte più estetica di molte novità guarda anche al mondo dell’arte e all’installazione artistica, come nel progetto Cassette di Daniel Rybakken per Luceplan oppure le nuove riedizioni di Foscarini dove Twiggy di Marc Sadler si rinnova sfoggiando un diffusore in un materiale inconsueto, il legno, mentre Lumiere di Rodolfo Dordoni, che nel 2020 compie 30 anni, festeggia vestendosi di preziose lavorazioni in vetro soffiato.
4 Accoglienza e convivialità
L’obbligo di mantenere il distanziamento sociale sta influendo sul modo di vivere gli spazi, ma la ricerca sviluppata da progettisti è comunque diretta verso la definizione di arredi in grado di garantire comfort e una “nuova socialità” almeno all’interno dell’ambiente domestico. In questa direzione ad esempio il divano Sideways, lanciato da Carl Hansen & Son, progettato dalla designer danese Rikke Frost: la geometria organica del sedile forma due posti che pongono le persone l’una di fronte all’altra, favorendo così la conversazione.
5 Design storico con anima green
Una delle nuove sfide del design è la riproposizione di edizioni storiche rinnovate in chiave tecnologica e sostenibile. B&B Italia propone la riedizione di Camaleonda, l’iconico imbottito modulare disegnato da Mario Bellini nel 1970. Dentro alle forme di sempre cambia la struttura realizzata “a sandwich” con strati facilmente disassemblabili e riciclabili: parti in legno (tavole e sfere in faggio) certificato FSC e rivestimento in Dacron, ottenuto da PET riciclato. Anche Cassina propone la versione ecologica dei mitici divani e poltrone LC Collection (linea nata nel 1960 come riproposizione dei capolavori di design di Le Corbusier): l’imbottitura dei cuscini e delle sedute è composta di una fibra soffiata riciclata al 100%, ottenuta da PET in gran parte recuperato dagli oceani, mentre negli elementi schiumati sono stati integrati polioli ecocompatibili derivati da fonti rinnovabili.
6 Colore e geometria
Molte idee arrivano dal settore dei rivestimenti, con proposte legate soprattutto al mondo del gres porcellanato. A dominare sono i colori di tendenza, pattern d’ispirazione rétro, cementine tridimensionali e maxi lastre décor. Fantasia e colore che tiene naturalmente conto dell’igiene e della facilità di pulizia. Un esempio multicolor, multigrafico e trasformista è la nuova linea Mattonelle Margherita, disegnate dall’artista Nathalie Du Pasquier per Mutina: le diverse serie di piastrelle (27 grafiche e 6 elementi base) si possono combinare tra loro per creare contrasti e accostamenti audaci e originali.
7 Artigianato “made in Italy”
Grande spazio agli accessori: tappeti, specchi, complementi d’arredo e oggettistica per il bagno e la cucina. In questo caso è difficile estrapolare un trend stilistico, considerata la grande varietà delle proposte. Tuttavia il filo conduttore che abbiamo visto, ad esempio nel nuovo allestimento dello showroom Salvatori in Brera: è l’attenzione all’artigianalità della tradizione italiana, dedicata ai dettagli e alle capacità manifatturiere.