EFFETTO JUNGLE: Dieci principi per inserire e gestire il verde indoor
Un trend diventato centrale per gli anni 2020-2021 si chiama design biofilo, dove con il termine biofilia si indica la tendenza istintiva a cercare connessioni con elementi naturali. Sono milioni le persone che negli ultimi tempi hanno scelto di incorporare la natura nel luogo di abitazione e di lavoro con lo scopo di vivere in ambienti più salubri e belli che aiutano a diminuire lo stress e aumentare la produttività, la creatività e la capacità di attenzione. Vediamo di seguito in 10 punti quali sono le tendenze e i must utili a introdurre il verde indoor, che non significa solo sistemare piante vive in vasi, ma avere in mente un vero progetto destinato a creare un sistema equilibrato e che si mantenga nel tempo.
1 – UN OCCHIO AGLI SPAZI
La prima cosa da fare è guardare gli spazi. Se si sta scegliendo una nuova casa propendere per l’esposizione est-ovest, per ambienti luminosi dotati di grande vetrate, per sistemi capaci di filtrare i raggi solari e per riscaldamenti a pannelli. Questi elementi consentiranno una maggiore scelta di varietà di piante, posizionamenti più versatili e una facilità di manutenzione. E comunque, non disperare, perché anche in case non dotate di tali caratteristiche ottimali si possono adottare diverse soluzioni per ovviare al problema.
2 – A OGNUNO IL SUO STILE
Come ogni elemento di arredo anche il verde ha uno stile che dipende sia dalla scelta delle essenze sia dalle forme e cromie di foglie, fiori e vasi. Qualche esempio: lo stile design opterà per colori neutri e foglie molto decorative, lo stile zen avrà una pallette sui toni caldi della terra e sceglierà essenze dalle forme eteree, lo stile tropical punterà sull’accostamento di diverse gamme di verde, dall’argento al bruno, lo stile latino si accenderà invece di colori vibranti e di forme inaspettate.
3 – PIANTE, PIANTINE, PIANTONE
Un punto fondamentale è scegliere le piante giuste per l’ambiente in cui le andremo a inserire tenendo conto sia del lato estetico sia delle esigenze vegetative. Così in luoghi non molto luminosi sarà bene optare per piante tropicali da sottobosco, per un clima secco vicino a elementi di riscaldamento sarà meglio scegliere varietà nelle famiglie delle piccole palme e delle agavaceae, vicino a una finestra, con ore di sole diretto, si preferiranno invece cactaceae e succulente.
4 – UN TOCCO DI COLORE
Fiori, a seconda dello stile si possono scegliere orchidee, strelizie, euphorbie, crisantemi. Niente paura per gli allergici poiché le piante da interno nascono da incroci che hanno subito un alto grado di ibridazione e gli ibridi, sterili, non producono polline maturo, responsabile di riniti allergiche. In alternativa si può optare per piante che hanno la capacità di tramutare le foglie verdi in colori accesi (la brattea) come gli Anthurium oppure in specie dalle foglie decorative: ad esempio le tantissime varietà di Calathea sono caratterizzate da texture che appaiono come veri e propri ricami multicolor.
5 – 1, 10, 100 VASI
In produzione ci sono tantissimi vasi e coprivasi di differenti materiali: resina, coccio, metallo, legno, stoffa. Il consiglio è di fare sempre scelte in coerenza con lo stile utilizzato come leit motive. Se si intende creare gruppi di vasi, facilmente spostabili e gestibili, una bella soluzione è fare realizzare su misura dei coprivasi in ferro zincato verniciato a fuoco (le gamme di colori sono infinite) dotati di ruote a scomparsa, di multiprese e di tecnologie di supporto alla gestione del materiale vegetale.
6 – ACQUA PER VIVERE
Acqua, elemento indispensabile per la vita delle piante. Il problema è: quanta? La risposta purtroppo non è univoca, però vale una regola generale: non si devono mai creare ristagni e si innaffia solo quando il terreno risulta asciutto. Per facilitare il compito oggi ci sono in commercio diversi vasi (quelli che ospitano la pianta e che sono all’interno del coprivaso estetico) dotati di riserva d’acqua che viene assorbita per capillarità. A seconda dei modelli possono essere inoltre corredati di tubo di carico d’acqua, di galleggiante di livello, di valvola di stop, di foro di svuotamento.
7 – QUESTIONI DI LUCE
La luce è il secondo elemento fondamentale per far si che una pianta assorba i nutritivi e rilasci lo scarto, l’ossigeno. E se la luce non c’è? La tecnologia ci aiuta con le lampade Grow light capaci di emettere una luce frutto della combinazione di frequenze luminose necessarie per la crescita delle piante. Inoltre, l’aggiunta LED offre tre ulteriori vantaggi: permette di riprodurre lo spettro ideale in un bel colore naturale, emette una luce fredda che non danneggia le foglie, mantiene consumi energetici ridotti. Oggi in commercio si trovano sia lampadine da avvitare sia corpi illuminanti già completi.
8 – THE WALL
Verde verticale: scenografica soluzione, ma bisogna sapere che ne esistono due “modelli”: parete verde e verde stabilizzato. La parete verde è la soluzione più complessa che presenta piante vive di diverse specie e necessita di un sistema di irrigazione, di corpi illuminanti grow light e di una costante manutenzione. Il verde stabilizzato è formato sempre da materiale naturale (piante, fiori, muschi e licheni) che viene consolidato tramite un processo ecologico che rimpiazza la linfa con un conservante naturale. Una tecnica che permette di annullare la manutenzione pur offrendo notevoli vantaggi: ambiente più sano, umidità regolata e fono assorbenza.
9 – VERDE PICCOLO PICCOLO
E se lo spazio per creare una Jungle è veramente poco? Ecco le soluzioni più innovative. La prima è rappresentata da microquadri di verde stabilizzato da appendere alle pareti. La seconda sono i terrarium: all’interno di teche di vetro si inseriscono piccole piante tropicali creando dei mini ecosistemi dove si crea autonomamente l’umidità necessaria alla vita delle essenze. Terza soluzione è far ricorso a piccoli elementi di design completi di sistema idroponico e di luce grow light come i kitchengarden finalizzati alla produzione di erbacee e aromatiche per la cucina.
10 – CARA PIANTINA
Semplici attenzioni sono comunque indispensabili per ottenere risultati da “pollice verde”. Innanzi tutto comporre i vasi con un sistema di drenaggio utilizzando argilla espansa sul fondo per evitare ristagni e marciumi. Assicurare i nutritivi necessari: come base basta utilizzare la cornunghia, concime organico a lenta cessione, una volta all’anno. Tenere sotto controllo parassiti e funghi con adeguati prodotti biologici. Mantenere l’umidità, soprattutto d’inverno, nebulizzando le foglie. Last but not least: amare questi piccoli e fondamentali pezzi di natura così indispensabili alla nostra stessa vita.
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